"Anche la Luna è un pianeta": gli astronomi contestano il nuovo sistema solare
Praga, domenica 20 agosto 2006
Al Congresso di Praga non mancano le voci che criticano il nuovo sistema solare, che, se passasse la bozza proposta dai sette savi, si ritroverebbe con tre pianeti in più, ovvero con dodici totali.
Secondo una parte degli astronomi, infatti, se Caronte, Cerere e Xena sono dei pianeti, allora dovrebbe esserlo anche la Luna, per cui la Terra si trasformerebbe in un pianeta doppio. Infatti Caronte ha un diametro di 1.270 Km, mentre per la Luna è di 3.500: se Caronte, che finora era un satellite di Plutone, viene considerato un pianeta, allora anche la Luna ha le carte in regola per non essere più un satellite della Terra, bensì un pianeta facente parte di un sistema doppio. Senza contare che il più grande dei nuovi pianeti, Xena, ha un diametro di circa 3.000 Km: sempre meno della Luna. Gli astronomi che hanno proposto la bozza rispondono che la grandezza non è la sola ragione per essere un pianeta: bisogna infatti che il pianeta abbia una forma quasi sferica e che ruoti intorno a una stella, o, qualora ruoti intorno a un pianeta, che il baricentro di tale moto si trovi all’esterno dei due pianeti. Per questa definizione, Caronte potrebbe essere considerato un pianeta, mentre la Luna no. Ma siccome la Luna si sta allontanando progressivamente dalla Terra, presto il baricentro del sistema Terra-Luna sarà esterno ai due pianeti, per cui si può considerare già da ora la Luna come un pianeta.
Insomma, gli astronomi contestano che se si accettassero questi nuovi pianeti si dovrebbe di conseguenza allargare il Sistema Solare ad altre decine di oggetti che soddisfano le nuove caratteristiche di pianeta. Ma intanto si fa strada una terza via per risolvere la questione: quella di lasciare i pianeti nel numero di nove, come è stato fin oggi.
Fonti
- Franco Foresta Martin. «La terra vale come un pianeta doppio» – Corriere della Sera, 19 agosto 2006.